Ovvero quando ammettere le proprie debolezze dimostra la forza del leader.

John C. Maxwell, un vero esperto in fatto di leadership, ha detto una volta: «Un uomo deve essere abbastanza grande per ammettere i suoi errori, abbastanza intelligente per trarre profitto da loro, e abbastanza forte per correggerli». Niente di più vero, anche per il manager che volesse dare di sé un’immagine quanto più carismatica possibile.

Ecco quattro frasi dall’effetto sorprendente

Piuttosto che affannarsi a mostrare di sé un profilo inattaccabile e lontano da ogni possibilità di errore, meglio allora ogni tanto ricordarsi che ci sono quattro frasi di sicuro effetto, anche quando si agisce da leader, da tenere a mente, ovvero: “mi sbagliavo”, “mi dispiace”, “so di avere ancora molto da imparare” e “ho bisogno di aiuto”.

Frasi che lontano da mostrare un lato debole e poco professionale, riportano invece la figura del manager a un livello più umano, con la conseguenza probabile che il team si stringa attorno al suo leader e il lavoro possa essere svolto nella maniera più corretta. Ammettere un proprio errore, scusarsi ed adoperarsi per poterlo correggere sono infatti dimostrazioni di forza, non di debolezza. Nessuno probabilmente pensa davvero che possiate essere onniscienti e onnipotenti, per cui l’effetto sarà meno catastrofico di quel che ci si possa aspettare.

Chiedere aiuto e ammettere di non avere tutte le risposte sono sicuramente da incentivo per migliorarsi costantemente, senza sedersi su un piedistallo che rischia di sgretolarsi ad ogni mossa sbagliata (e ce ne saranno!). E di certo responsabilizzerà anche tutto il team, con la conseguenza di avere a disposizione gente motivata che vuole dimostrare la propria competenza. Un bene di valore per ogni organizzazione.