Ai dipendenti benefit low-cost e anti crisi

Telelavoro e contributi per l’asilo, ma anche buoni palestra e picnic aziendali: ecco come migliorare l’ambiente di lavoro in tempo di crisi con i benefit low cost

Non sempre per risanare il bilancio aziendale, e limitare i costi, l’unica via percorribile è quella di ridurre drasticamente i benefit concessi ai dipendenti: le aziende italiane sembrano scoprire, ogni giorno di più, tutte le opportunità offerte dall’attivazione di veri e propri pacchetti welfare mirati a favorire il benessere dei lavoratori a costo zero, o quasi.

Via libera, quindi, alla concessione del telelavoro, soprattutto per esigenze di conciliazione tra lavoro e famiglia, all’attivazione di corsi di yoga in orario di lavoro e all’erogazione di buoni per frequentare corsi in palestra o per l’acquisto di libri, fino ad arrivare ai picnic aziendali aperti alle famiglie . L’apertura delle aziende italiane verso questo tipo di welfare è testimoniata dalla classifica 2012 stilata dal Great Place to Work® Institute Italia e dedicata ai migliori ambienti di lavoro nella penisola.

Tra le aziende italiane maggiormente attente al benessere dei dipendenti e comprese nella classifica 2012 compare, ad esempio, la sede nazionale della texana National Instruments, dove sembra aver avuto molto successo l’iniziativa di ridurre del 5% l’orario di lavoro, e la retribuzione, per evitare licenziamenti e favorire la crescita, come spiega la responsabile delle risorse umane Anna Garanzini:

«In tutte le sedi del mondo i lavoratori hanno accettato una riduzione del 5% che per noi si è tradotta in 2 ore in meno al venerdì per quasi un anno. All’azienda ha permesso di investire, tornare a essere competitiva e non licenziare nessuno.»

Numerosi vantaggi in termini di produttività sono stati conseguiti, inoltre, nella nota Loacker Remedia: secondo il responsabile HR Peter Ladurner, infatti, tutte le iniziative volte a migliorare l’ambiente lavorativo dei dipendenti sono in grado di generare molteplici benefici.

«La maggior parte di queste misure non generano costi aggiuntivi e anche quelli che, in effetti, lo fanno, come i contributi per le rette degli asili, in prospettiva generano benefici in termini di miglioramento della produttività e dell’organizzazione.»